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Promuovere radici e cultura tra gli obiettivi del Centro Sociale Anziani di Spezzano Albanese

Dopo un anno la seconda edizione del corso di lingua arbëreshë si conferma un’iniziativa di successo e interesse per la comunità.

Si è conclusa a fine aprile la seconda edizione del corso gratuito di alfabetizzazione in lingua arbëreshë, riproposto su iniziativa del Presidente del Centro Sociale Anziani ANCeSCAO di Spezzano Albanese (CS) Alessandro Oriolo e del Vicepresidente Carmine Campilongo. L’idea, nata un anno fa, si propone di promuovere e tutelare il patrimonio linguistico e culturale locale attraverso il corso formativo e di approfondimento del tipico idioma che trova origini antiche (ne abbiamo parlato qui: https://shorturl.at/VWMOx).

Il corso si è strutturato su due livelli: uno base per coloro che desideravano apprendere la lingua parlata, il secondo invece di lettura e scrittura per i più esperti. Alcuni partecipanti hanno aderito ad entrambi per poter approfondire, oltre alle nozioni linguistiche, anche aspetti storici e culturali della tradizione arbëreshë.

Un ringraziamento per il successo di questa seconda edizione va a tutti i corsisti e in particolare al docente Papas Antonio Gattabria che, con cura e professionalità, si è reso disponibile a condurre nuovamente l’iniziativa tra impegni pastorali e scolastici” raccontano Oriolo e Campilongo. “Altra presenza importante quella di Don Pino Straface, vicario del Vescovo qui a Spezzano Albanese da settembre, che ha partecipato attivamente alle attività”.

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La tradizione arbëreshë ha trovato espressione anche durante l’evento promosso in occasione della Festa della Mamma domenica 12 maggio, iniziativa organizzata in collaborazione con la comunità ecclesiale e al Santuario Madonna delle Grazie di Spezzano Albanese. La giornata è iniziata con la celebrazione della Santa messa e la benedizione a tutte le mamme, in seguito alcuni bambini insieme a Rosetta Lifrieri hanno recitato diverse poesie tra cui una in lingua arbëreshë intitolata “Nje Mall I Madh” (Un Bene Grande) dello scrittore calabrese Salvatore La Moglie dal titolo “Mamma quando la tua voce più non sentirò”.

La gara di torte e il mercatino artigianale hanno animato la festa con la partecipazione della giuria composta dai pasticcieri Massimo Motta, Anna Giudice e Massimiliana Bomentre e degli hobbisti che hanno esposto i propri lavori come manufatti in legno e bambole in costume arbëreshë.

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Un evento che ha riunito la comunità grazie all’impegno dei volontari e alla disponibilità dei parroci Don Pino, Don Luigi e Don Marco che hanno ospitato la manifestazione.

 

Calabria, #ColtiviamoBenessereSociale, 2024