F di Forza! La RosaAmara APS al lavoro negli orti a domicilio
Fragilità e terza età al centro del nuovo progetto d'inclusione sociale dell'associazione cascinese.
Da ‘La RosaAmara’ APS una bella novità che vedrà ancora una volta protagonisti i ragazzi più fragili del territorio in un nuovo progetto che andrà ben oltre l’assistenzialismo grazie ai valori d’inclusione sociale, incontro e scambio di esperienze da sempre perseguiti dal gruppo di operatori e volontari.
Una realtà quella della RosaAmara che negli anni si è sempre più confermata come solido punto di riferimento per moltissime famiglie grazie ai numerosi percorsi dedicati alla comunità avviati anche in collaborazione con diverse realtà del territorio e l’amministrazione comunale: rientra infatti tra le proposte finanziate dal comune nell’ultimo avvisto rivolto agli enti del Terzo Settore il progetto ‘L'Orto a Domicilio’.
“In linea con i nostri principali obiettivi, questo progetto nasce dal volontariato che abbiamo portato avanti nel corso della pandemia – racconta la Presidente Elena Meucci – L’associazione, grazie ai suoi volontari che si recavano a domicilio dagli anziani del Centro Sociale Cascinese, aveva avviato la tombola online e abbiamo avuto modo di scoprire quanti possiedono un piccolo pezzetto di terreno, un tempo curato come orticello o giardino, lasciato ormai alla semplice pulizia”.
È in quell’occasione che l’idea di un orto a domicilio ha iniziato a prendere forma: essendo quella dell’orticoltura e dell’agricoltura sociale una delle principali attività promosse nell’ambito dei percorsi sociali che contraddistinguono l’opera, la sensibilità e la professionalità della RosaAmara APS, con ‘L’Orto a Domicilio’ l’associazione ANCeSCAO vuole lanciare un nuovo segnale di inclusione attiva, dimostrando che anche coloro che rientrano nelle ‘categorie deboli’ possono offrire servizi, sostegno e supporto al prossimo, compatibilmente con le loro capacità.
“I ragazzi, accompagnati da un operatore qualificato, si recheranno presso le case degli anziani soli per prendersi cura, insieme, dei terreni presenti in ogni abitazione dando vita a nuovi orti e giardini. – continua Meucci – Vogliamo favorire la nascita di nuovi legami tra la disabilità e la terza età permettendo all’anziano solo di riappropriarsi del piacere della cura della terra ma anche di coinvolgerlo nelle nostre iniziative al centro”.
Un bellissimo esempio di quanto l'esperienza ortiva si presenti sempre di più come uno strumento prezioso nell'accrescimento del benessere sociale e psicofisico di ognuno. Buon lavoro a tutti!
Alcune immagini dei progetti passati:
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