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Anziano fragile arriva in Molise

09 Dicembre 2019

Giovedì 5 Dicembre, Giornata Internazionale del Volontariato, il percorso di “Anziano fragile: verso un welfare comunitario” è giunto a Campobasso – le parole chiave dell’incontro: socialità, condivisione, rete.

L’incontro, patrocinato dal Comune di Campobasso e realizzato da ANCeSCAO Molise, si è svolto presso l’Auditorium ex GIL, ed è stata l’occasione per parlare della fragilità negli anziani, dalla diagnosi alla presa in carico del paziente e del concerto di azioni che associazioni, servizi sociali, sanitari e istituzioni possono attuare per creare welfare comunitario.

Dai dati presentati dai rappresentanti delle istituzioni presenti, il Sindaco di Vinchiaturo Luigi Valente e gli Assessori alle Politiche Sociali della regione Molise Luigi Mazzuto e del Comune di Campobasso Luigi Praitano, è emerso che è in crescita il numero di anziani non autosufficienti nella regione, così come i problemi economici e sociali che toccano non solo gli anziani ma anche i loro famigliari. Per questo si è riconosciuto il merito alle associazioni del territorio che sopperiscono alle difficoltà istituzionali, in particolare ai centri anziani: luoghi di aggregazione che coinvolgono gli iscritti in una serie di processi percettivi, intellettivi, relazionali in cui si stimolano le potenzialità cognitive per favorire un invecchiamento attivo e contrastare i primi segni di demenza.

Molti sono stati i progetti nati negli ultimi anni nella regione Molise e rivolti a combattere l’emergenza sociale in atto. La popolazione anziana è in forte aumento, così come le cronicità in ambito sanitario ed in particolare le demenze; a ciò si aggiunge che il contesto in cui vivono gli anziani della regione è caratterizzato da importanti difformità, sia nella quantità sia nella qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali.

Tra le iniziative si ricordano quella del medico geriatra dr. Cosimo Dentizzi, ex direttore del centro Alzheimer di Campobasso, che da anni porta avanti un progetto riabilitativo con l’obiettivo di “vivere bene, nonostante la malattia”, con l’aiuto di “farmaci che la rallentano”. Ma ovviamente per farlo bisogna strutturare un percorso che sia il più possibile di benessere, in condivisione con la persona e il familiare. Quindi un compito che Dentizzi ha sempre professato non essere solo dei medici, ma dell’intera società.

Un altro progetto di rilievo, illustrato durante l’incontro, è “Fantasticando: favole al Castello” che intende realizzare dei laboratori rivolti a soggetti con disturbi pervasivi dello sviluppo e disturbi del comportamento, in particolare i destinatari dell’intervento sono soggetti autistici e malati di Alzheimer. L’obiettivo principale è quello di attivare approcci assistenziali innovativi al fine di garantire un “continuum” assistenziale e risposte alle esigenze degli utenti e dei loro familiari, attraverso attività socio- integrative. Secondo la dott.ssa Giovanna Di Soccio, responsabile del progetto, si intende incentivare proprio lo sviluppo del welfare di comunità tramite la sperimentazione di nuovi percorsi di inclusione sociale rivolti ai soggetti svantaggiati, facendo loro sviluppare e sperimentare abilità comportamentali, di comunicazione, di socializzazione e delle autonomie per un inserimento indolore nella vita sociale.

Gli altri esperti presenti hanno contribuito nella spiegazione sulla diagnosi e presa in carico del paziente con deficit cognitivo, effettuata dalla dott.ssa Filomena Iaciofano, e sulla rieducazione cognitiva e motoria nel trattamento quotidiano, effettuata dal dott. Alessandro Ciampitti. In ultimo il prof. Nicola Aurisano, istruttore CSI, ha illustrato i benefici sia psichici che motori della camminata veloce; i principali vantaggi che ne derivano riguardano l’attività cardiaca, circolatoria e respiratoria, il metabolismo osseo, l’attività muscolare e la sfera psicologica ed emotiva. Camminare, infatti, combatte lo stress, inducendo un piacevole stato di rilassamento psico-fisico e contribuendo ad innalzare il tono dell’umore e la percezione cognitiva; tuttavia il presupposto fondamentale perché si verifichi tale vantaggiosa situazione metabolica è quello di muoversi bene, evitando di assumere atteggiamenti scorretti che potrebbero innescare dannosi problemi posturali.

Fruttuoso l’incontro, quindi, da cui è emerso che non solo le patologie legate all’invecchiamento hanno un’importante ricaduta sociale, ma soprattutto che in casi più gravi risulta fondamentale che il tipo di sostegno offerto tenga conto di tutte le situazioni, i contesti e, in particolare, delle persone che agiscono intorno al malato.

Soddisfatti degli interventi e dei risultati raggiunti i rappresentanti di ANCeSCAO presenti, Michelino Lucidi, Vicepresidente Nazionale e Giovanni Manocchio referente del Molise, e del referente locale di Confconsumatori, Antonio Vinciguerra. In particolare il Vicepresidente Lucidi ha più volte ribadito, durante la presentazione del progetto “Anziano fragile: verso un welfare comunitario”, come nel trattamento della fragilità negli anziani non basti curare la salute e garantire servizi idonei, ma occorrano anche relazioni sociali; relazioni che i centri ANCeSCAO sparsi sul territorio nazionale sviluppano e accrescono quotidianamente, attraverso attività socializzanti stimolanti. Si è sottolineato, inoltre, come il progetto abbia fornito l’opportunità ai vari soggetti, associazioni, servizi socio-assistenziali, istituzioni, medici, di mettere in comune competenze e fare rete per divenire un punto di riferimento nei prossimi anni in materia di valorizzazione e tutela degli anziani.

“Il progetto offre l’opportunità a Confconsumatori e ANCeSCAO di mettere in comune competenze e fare rete per divenire un punto di riferimento nei prossimi anni in materia di valorizzazione e tutela degli anziani” commentano Mara Colla ed Esarmo Righini, presidenti di Confconsumatori e ANCeSCAO.

Per saperne di più vai alla pagina del Progetto

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