A Imola l'Ancescao diventa punto di riferimento dei centri

Imola (Bologna), 30 novembre 2014 - «Dopo anni di sana competizione, i Centri sociali di Imola hanno deciso che fosse arrivato il momento di...

Imola (Bologna), 30 novembre 2014 - «Dopo anni di sana competizione, i Centri sociali di Imola hanno deciso che fosse arrivato il momento di fare rete tra loro. Così, a partire dall’1 gennaio 2015 decorrerà ilCoordinamento comprensoriale Ancescao, del quale faranno parte tutti i centri sociali». Nel comunicare il risultato conseguito, esprime soddisfazione Mario Peppi, consigliere comunale Pd incaricato di elaborare progetti a favore dell’associazionismo e del volontariato in città.
L’Ancescao è l’Associazione nazionale Centri sociali Comitati anziani e Orti, nata nel 1990, ma è solo nel 2008 che sul Santerno è partito un ragionamento che portasse le tredici realtà imolesi, compresa l’Associazione Orti Anziani, a confluire in un Coordinamento comprensoriale.
Dopo numerosi incontri con i rappresentanti Ancescao, i presidenti di alcuni centri sociali imolesi maturarono la convinzione dell’importanza di affiliarsi a tale realtà nazionale, che garantisce agli associati una serie di servizi come coperture assicurative, convenzioni Siae a prezzi vantaggiosi, consulenze fiscali e normative. Così nel 2011 si costituì a Imola un Coordinamento locale con statuto e organi dirigenti propri. Mancavano però all’appello quattro centri sociali: La Tozzona, Campanella, Sasso Morelli e San Prospero. Ora, il passo in avanti è stato fatto e a partire dall’anno nuovo decorrerà il Coordinamento comprensoriale Ancescao, cui aderiranno tutte le tredici realtà locali.
Cosa cambia per gli imolesi? La novità più importante consiste nel tesseramento unico: ogni cittadino potrà fare la tessera al centro che frequenta abitualmente, ma questa consentirà di frequentare non solo gli altri centri imolesi, ma anche tutti quelli sparsi per la Penisola affiliati ad Ancescao.
Esprime un’opinione più che positiva il sindaco Daniele Manca che sottolinea «il ruolo di inclusione e accoglienza rappresentato dai centri sociali, contro la solitudine e l’indifferenza. Queste realtà, che costituiscono la prima forma di partecipazione, sono una delle componenti fondamentali di una comunità che non vuole lasciare solo nessuno». Altro punto, il volontariato, «perno essenziale su cui si reggono questi centri, grandi pilastri della vita sociale della città». Per Peppi ora la sfida consiste nel «mantenere questi ambienti», passando il testimone ai giovani. «Non è vero che i ragazzi non frequentano i centri sociali – aggiunge Manca –, la questione è fare assumere loro la responsabilità dei progetti».
di Valentina Vaccari

2014