Il Barometro AGE: la situazione degli anziani in Europa [Parte 1]

Com’è la situazione degli anziani nei vari paesi Europei? Certamente si nota un miglioramento rispetto a qualche anno fa ma ci sono ancora molte ombre. AGE Platform Europe ha deciso di monitorare con cadenza annuale tutto ciò che succede attorno al ”pianeta anziani”. 

Il primo rapporto relativo al 2019 è stato pubblicato recentemente e di seguito ne riportiamo le principali conclusioni.

Situazione degli anziani in Europa

COS'È IL BAROMETRO AGE?

E’ uno studio che AGE Platform Europe fa annualmente allo scopo di monitorare la situazione degli anziani nei vari paesi Europei e di verificare come siano rispettati i loro diritti. L’iniziativa, messa in atto nel 2018, utilizza dati quantitativi ricavati dalle più recenti statistiche e informazioni di tipo qualitativo ottenute coinvolgendo i membri AGE attraverso un questionario.

Nel 1° Barometro relativo al 2019 e pubblicato recentemente sono stati considerate le seguenti tematiche:

Nell’edizione del 2020 invece saranno analizzati altri aspetti e in particolare:

ESISTONO ANCORA IN EUROPA FORME DI “DISCRIMINAZIONE DI GENERE” E SÌ QUANTO È DIFFUSO IL FENOMENO NEI VARI STATI?

In tutti gli Stati membri c’è un quadro legislativo che ribadisce la parità di diritti fra uomini e donne; ciò nonostante permane ancora un gap soprattutto per quanto riguardo il lavoro e di conseguenza le capacità di spesa delle persone anziane:

  1. In Europa in media i livelli occupazionali per le donne non più giovani (55-64 anni) sono inferiori rispetto a quelli degli uomini della stessa fascia di età (51% contro il 64%)
  2. Gli assegni di pensione delle donne (65-79 anni) sono inferiori del 37% rispetto a quelli degli uomini
  3. La percentuale di donne anziane (65+) a rischio di povertà è del 21% contro il 15% degli uomini

COM’È LA SITUAZIONE NEI VARI PAESI EUROPEI?

L’Italia insieme alla Grecia e all’ Olanda è nel gruppo delle nazioni con maggiori disparità di genere per quanto riguarda gli occupati nella fascia d’età fra 55 e 64 anni con un gap del 20,5% (62,8% di uomini occupati contro il 42,3% delle donne).

Il paese più virtuoso è la Svezia con una differenza di solo il 4% e con in generale un tasso di occupazione abbastanza elevato (78,4% per gli uomini e 74,4% per le donne); in Finlandia e in Francia si riscontrano differenze addirittura inferiori (2,8%) ma con tassi di occupazione per entrambi i sessi inferiori (in Finlandia addirittura è maggiore la percentuale delle donne occupate (63% contro il 62%) mentre in Francia si hanno percentuali del 52,7% per gli uomini e del 49,9% per le donne).

La classifica fra i vari stati per quanto riguarda la disparità fra uomini e donne è la seguente: Finlandia 1%, Francia 2,8%, Svezia 4%, Danimarca 8%, Germania 9,6%, Inghilterra 10,3%, Belgio 11%, Spagna 14,5%, Irlanda 16,2%, Olanda 18,4%, Italia 20,5%, Grecia 21,6%.

Per quanto riguarda gli anziani a rischio di povertà in Italia purtroppo lo sono ben il 25,8% delle donne e il 19,8% degli uomini. Fra le donne ultra 65enni Europee le Italiane sono quelle più svantaggiate; seguono: Grecia 24,4%, Svezia 21,9%, Germania 20,8%, Inghilterra 20,4%, Irlanda 18,2%, Finlandia 17%, Belgio 16,8%, Spagna 14,9%, Francia 11,4%, Danimarca 10,2% e Olanda 6,2%.

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COME VARIA IL RISCHIO DI POVERTÀ CON IL CRESCERE DELL’ETÀ?

In tutta Europa gli ultra 65enni a rischio di povertà sono il 20,6% delle donne e il 15% degli uomini; queste percentuali crescono rispettivamente al 22,8% per le donne e al 15,4% per gli uomini fra chi è più anziano (gli ultra 75enni). Da notare che in questo caso fra gli stati Europei la maglia nera spetta alla Svezia con ben il 31,7 % delle donne ultra 75enni a rischio di povertà. L’Olanda invece è la nazione più virtuosa con una percentuale di ultra 75enni a rischio di povertà solo dell’ 8,7% sia per gli uomini che per le donne.

In Italia fra gli ultra 75enni sono a rischio di povertà il 28,4% delle donne e il 19,9% degli uomini (contro rispettivamente il 25,8% e il 19,8% per tutti gli anziani (65+).

PARLIAMO DELLE CONSEGUENZE DELLA POVERTÀ: QUANTI ANZIANI IN EUROPA SONO COSTRETTI A RINUNCIARE ALLE CURE MEDICHE PERCHÉ ECONOMICAMENTE NON SE LO POSSONO PERMETTERE?

Sono ancora molti: fra tutti gli anziani l’1,6% degli uomini e il 2,4% delle donne; fra chi ha già più di 85 anni si ha un leggero aumento fra gli uomini (1,9%). Purtroppo Italia e Grecia hanno un triste primato e si differenziano molto e in senso negativo dagli altri stati.

In Italia fra gli ultra 65enni il 4,8 % degli uomini e il 5,9 % delle donne non può permettersi di accedere pienamente ai servizi sanitari per motivi economici; sono leggermente inferiori le percentuali se si considerano solo gli ultra 85enni (4,2% fra gli uomini e il 5,7% fra le donne).

La Grecia va molto peggio con percentuali addirittura a due cifre: fra gli ultra 65enni il 12,7% degli uomini e il 15,3 % delle donne, mentre fra gli ultra 85enni il 18,3% fra gli uomini e addirittura il 23,7% fra le donne. E’ una delle conseguenze più dolorose della grave crisi economica della Grecia.

La palma d’oro spetta a paesi come la Germania, l’Inghilterra, il Belgio, la Francia, l’Irlanda, l’Olanda, la Spagna e i paesi nordici (Danimarca, Finlandia, Svezia) tutti con percentuali inferiori all’1% (fatta eccezione delle donne danesi ultra 85enni con una percentuale dell’1,4%).

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2020, Una finestra sull'Europa