1998-2023: al Centro Anch’io nuove opportunità dello “stare insieme”

L’associazione di Oriago di Mira (VE) celebra 25 anni di attività nel convegno a Villa Widmann.
Come cambiano nel tempo abitudini e bisogni? Dopo l’esperienza della pandemia quali nuove modalità dello stare insieme occorre conoscere e sperimentare? Ce lo racconta l’associazione “Centro Anch’io” di Oriago di Mira (VE) che Sabato 9 Settembre ha celebrato 25 anni di volontariato, aggregazione e solidarietà.
La manifestazione si è svolta presso Villa Widmann, a Mira, con la partecipazione del Sindaco Marco Dori e degli assessori Chiara Poppi e Albino Pesce e di Gianni Dall’Armi socio del centro e probiviro nazionale, moderati dal Dott. Giorgio Malavasi giornalista del settimanale “Gente Veneta”. Ad allietare la giornata il Coro ed Ensemble Lino Tortani, la Compagnia Teatrale “Quelli dell’Orsa Minore”, le note delle chitarre del gruppo “Non è Mai Troppo Tardi” e le danze mediorientali del Gruppo Giovani.
Una giornata che ha riunito autorità, iscritti e amici dell’associazione per fare il punto sul passato, il presente ed il futuro del Centro Anch’io raccontando come questa realtà sia riuscita negli anni ad adattare la propria realtà ai cambiamenti e ai nuovi bisogni sociali. Venticinque anni che il Presidente del centro Massimo Minotto (nonché Presidente regionale di ANCeSCAO Veneto) ha ripercorso nella sua relazione sottolineando un’evoluzione in linea con una nuova concezione del “fare volontariato” ma sempre attenta ai valori fondanti di solidarietà, condivisione e socialità. Un’attenta e sensibile capacità che ha permesso di trasformare difficoltà e ostacoli in nuove opportunità per i propri iscritti e per gli amici futuri, racconta Minotto: “Solo con la condivisione e l’apertura mentale riesci a coinvolgere il maggior numero di persone. Uno spazio pubblico non deve essere vissuto come uno spazio personale privato, ma condiviso con il territorio. Questo ce lo ha insegnato la pandemia.”.
Parole che si concretizzano nelle tante attività che ruotano attorno al Centro Anch’io e che hanno coinvolto un numero sempre maggiore di persone, specialmente nel periodo post-pandemico: i progetti di trasporto sociale si sono intensificati, aiutando oltre 300 famiglie e accompagnando 60 soci a visite, terapie e vaccini, così come è aumentata l’offerta di corsi e iniziative. “Attraverso WhatsApp, Facebook, telefonate e newsletter abbiamo mantenuto i rapporti e le relazioni con i nostri iscritti tant’è che il corso di ginnastica è stato seguito anche a distanza da ben 100 partecipanti – prosegue Minotto – Anche a livelli dirigenziali abbiamo riconosciuto l’importanza e la validità delle videoconferenze”.
Anche l’ampliamento della sede ha giocato un ruolo importante nell’aumento delle attività e nel coinvolgimento di soci sempre più giovani: dal corso di ginnastica (ripreso naturalmente in presenza) al corso di chitarra, agli spettacoli teatrali ma anche progetti intergenerazionali con le scuole, cucito, arte, gioco delle carte, danza, canto e turismo sociale. “Prima del 2018 contavamo 500 iscritti, oggi siamo a 685 e un gruppo di 54 volontari” spiega Minotto “Questo dimostra anche l’inevitabile cambiamento generazionale che ha spostato l’interesse delle persone verso le attività culturali e del benessere fisico”.
Importanti anche i progetti sociali che vedono la stretta collaborazione fra il centro ANCeSCAO, l’amministrazione comunale e i servizi sanitari presenti sul territorio come il trasporto solidale – che permette ogni mese di aiutare 50 persone per visite e terapie – e il progetto Sollievo-Intese con la ULSS 3 Serenissima che vede coinvolte 20 persone affette da Alzheimer in un percorso dedicato presso il centro. In occasione del convegno l’annuncio invece di due nuove iniziative, “Spesa Anziani” e “Spesa Adulti”, che vedranno protagonista il Centro Anch’io assieme agli altri centri anziani del territorio nell’aiuto dei cittadini più soli e fragili per raggiungere botteghe e supermercati.
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