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Orti e Centri Sociali contro il decadimento cognitivo: dal Giappone per scoprire l’esperienza di ANCeSCAO

27 Febbraio 2025

Le buone pratiche promosse da ANCeSCAO A.P.S. oggetto di studio dell’équipe giapponese specializzata in discipline ambientali e mediche nel meeting organizzato a Bologna.

Si è svolto Martedì 11 Febbraio l’incontro tra ANCeSCAO A.P.S. e la delegazione di medici e ricercatori giapponesi in visita in Italia per conoscere le potenzialità riabilitative e terapeutiche dell’orticoltura applicate su pazienti affetti da demenza.

Una prima parte del convegno si è svolta al Centro Sociale “A. Montanari” di Bologna, aperta dai saluti del Presidente Nazionale ANCeSCAO Esarmo Righini: “Dal 1990 ANCeSCAO, riconosciuta oggi come Rete Associativa Nazionale, persegue finalità di utilità e solidarietà sociale in favore dei suoi 290.000 iscritti e per le comunità in cui è presente attraverso l’impegno dei volontari attivi negli oltre 1.300 centri sociali e orti presenti in tutta Italia. La nostra pluridecennale esperienza nella promozione del volontariato e nella progettazione di percorsi inclusivi e di miglioramento del benessere psicofisico della popolazione più fragile ci ha permesso di realizzare attività e iniziative di grande valore sociale, instaurando importanti collaborazioni con enti, amministrazioni pubbliche e altre realtà del terzo settore radicate sui territori”.

Presente anche la Consigliera del Quartiere Navile Anna Del Mugnaio che nel suo intervento ha valorizzato il ruolo dei Centri Sociali e delle Case di Quartiere come punti di riferimento e luoghi fondamentali aperti a tutti, dove ognuno può contribuire attivamente nella diffusione di maggiore benessere e partecipazione nella comunità. Un impegno che ANCeSCAO A.P.S. persegue da sempre adattando e incrementando le capacità e competenze dei propri volontari per rispondere ai bisogni emergenti sul territorio.

     

Da qui, tra le numerose attività sociali e ricreative, la nascita e la promozione di buone pratiche assistenziali rivolte in particolare alla popolazione più anziana e fragile sempre più colpita da isolamento ed emarginazione, fenomeni spesso legati a problematiche come demenza e declino cognitivo che incidono in maniera significativa sulla condizione psicofisica della persona. Esistono anche all’estero esperienze simili?

Percorsi di agricoltura sociale in Giappone

L’équipe giapponese – composta da: Prof. Yukisato Yoshida (Facoltà di Orticoltura dell’Università Statale di Chiba), Prof. Masahiro Toyoda (Facoltà di Management ambientale, verde e paesaggistico dell’Università prvinciale di Hyogo), Dott.ssa Eri Nakamoto (ricercatrice NARO – Organizzazione Nazionale della Ricerca Agricola Alimentare e del Centro della Ricerca Agricola del Giappone Occidentale), Dott. Tsuyoshi Okamura e Dott.ssa Chiaki Ura (rispettivamente Vicedirettore e Ricercatrice dell’Unità di Promozione Autonomia e Ricerca della Salute Mentale del Tokyo Metropolitan Geriatric Hospital and Institute of Gerontology) – ha illustrato alcuni dei risultati ottenuti fino ad oggi dalle iniziative sperimentali in corso nelle città di Niigata e Tokyo, rilevando come le attività di orticoltura siano in grado di apportare significativi miglioramenti fisici e psicologici nelle persone affette da demenza o Alzheimer. In particolare:

  • Coltivazione del riso: dalle tradizionali tecniche di piantagione ed essiccazione del riso fino alla piantagione di ortaggi, gli anziani coinvolti hanno lavorato attivamente nelle risaie mettendo a disposizione esperienze e saperi e sentendosi parte integrante della comunità.
  • Ospedali ecologici: dal 2020 sono in fase di sviluppo programmi assistenziali all’interno degli ospedali dove i pazienti vengono impegnati in attività di coltivazione idroponica e negli spazi esterni di cortili e giardini. Insieme ad una struttura attiva nell’inserimento lavorativo di persone disabili è stato infine prodotto un delizioso pane aromatizzato al basilico, messo poi in vendita a supporto del progetto.
  • Fattorie didattiche: per rispondere all’isolamento che tende a colpire le persone affette da demenza residenti nelle aree urbane sono nate delle piccole aiuole condivise di quartiere coltivate dagli anziani insieme a residenti e amici. I frutti e gli ortaggi prodotti sono stati in seguito venduti nel distretto commerciale.

Percorsi che hanno suscitato l’interesse e la curiosità dei referenti ANCeSCAO presenti all’incontro, che nelle esperienze promosse in Giappone hanno riscontrato diverse similitudini con le metodologie applicate nei progetti realizzati in Lazio ed Emilia Romagna presentati in occasione dell’incontro.

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Il metodo Montessori applicato alla cura delle demenze

Tra le buone pratiche promosse dalla Rete ANCeSCAO, il Presidente della Struttura comprensoriale del Pontino Giuseppe Pascale e la Dott.ssa psicologa Virginia Faiola hanno presentato il progetto “Giardino Montessori” realizzato a Fondi e giunto alla sua seconda edizione.

Illustrandone le varie fasi di sviluppo i relatori hanno condiviso i risultati e i benefici che il metodo montessoriano applicato alla cura delle demenze ha effettivamente apportato ai pazienti: grazie alla creazione di uno spazio accogliente ed informale, decontestualizzato dall’ambiente medicale, le persone inizialmente coinvolte individualmente per conoscerne relative problematiche e bisogni sono state poi inserite in una serie di attività collettive (laboratori di gruppo cognitivi, sensoriali, ricreativi, motori) che hanno favorito condivisione, socializzazione e collaborazione fra operatori, partecipanti e familiari.

Il successo di “Giardino Montessori” sta proprio nel focalizzare la metodologia d’intervento sull’importanza di un approccio personalizzato ed inclusivo per favorire la stimolazione cognitiva e il benessere dei partecipanti.

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Caffè Amascoord: combattere le fragilità davanti ad una tazza di caffè

Con 35 anni di esperienza nella promozione di servizi di assistenza e supporto a pazienti colpiti da demenza e loro caregiver, ARAD Associazione di Ricerca e Assistenza Demenze organizza i Caffè Alzheimer in collaborazione con enti sanitari e associazioni del territorio di Bologna.

Insieme al Centro Sociale F. Malpensa del Comune di San Lazzaro di Savena il “Caffè Amascoord” è un importantissimo punto di riferimento per molte famiglie del territorio. Hanno presentato questo progetto il Consigliere Nazionale ANCeSCAO Luigi Dovesi, la Dott.ssa Maria Chiara Briani Responsabile del Servizio Sociale Anziani Prevenzione fragilità del Comune di San Lazzaro di Savena, la Dott.ssa Valeria Ribani Vicepresidente di ARAD e la volontaria infermiera Luisa Ballotta in occasione del convegno di Martedì 11 febbraio che ha ospitato una delegazione giapponese di medici e ricercatori specializzati nella cura di demenze.

Che cos’è il Caffè Alzheimer? È una semplice modalità di incontro in un ambiente informale tra persone affette da deterioramento cognitivo, familiari e caregiver per creare momenti di aggregazione e interazione fra i partecipanti. L’obiettivo è prevenire l’isolamento, stimolare la socialità, sostenere ed informare famiglie e caregiver.

Ogni appuntamento del Caffè Amascoord si apre con l’accoglienza dei partecipanti e prosegue con lo svolgimento di attività mirate alla stimolazione cognitiva - laboratori manuali, motori, ricreativi, musicali ma anche uscite e incontri con gli alunni delle scuole. Gli incontri si concludono consumando una merenda insieme, intrattenuti da canti, balli, chiacchiere e sorrisi.

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Gli Orti ANCeSCAO come luoghi di socialità, intregrazione e benessere

L’incontro ha proseguito con la visita all’Area ortiva Salgari, riconosciuta come la più estesa d’Europa e luogo di socialità, integrazione e benessere.

La Presidente Maria Cristina Gnudi accompagnata da alcuni ortisti volontari ha guidato gli ospiti attraverso gli appezzamenti che costeggiano uno dei più importanti complessi residenziali della Città di Bologna. Qui, negli anni, tantissime attività sociali hanno animato il quartiere e ancora oggi sono punto di riferimento per molti.

Gli Orti Salgari sono anche luogo di inclusione: dalle esperienze di ortoterapia nel progetto “L’Orto di Adriano” all’orto rialzato per disabili e l’integrazione dei residenti stranieri attraverso la coltivazione, l’associazione si impegna da sempre nella cura e nella crescita di uno spazio dove tutti possano sentirsi parte attiva della comunità.

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La mattinata si è conclusa in un clima di festa, con un gradito scambio di omaggi tra i presenti. Un grande successo per questo incontro, reso possibile grazie al contributo e all’impegno delle realtà e della figure coinvolte nel racconto collettivo dei valori associativi e statutari dell’Associazione.

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