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ANCeSCAO alla 4^ Conferenza Internazionale dell’UNECE sull’invecchiamento

ANCeSCAO all'UNECE 2017

Dal 20 al 22 Settembre u.s. si è svolta a Lisbona in Portogallo la 4^ Conferenza Internazionale dell’UNECE sull’invecchiamento. La Conferenza ha evidenziato la necessità di una maggiore presa di coscienza da parte di tutta la comunità sulle capacità delle persone anziane, sulle loro potenzialità e su come queste possano essere utilizzate a beneficio della società in tutti gli ambiti. 

 

L’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) è l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa degli aspetti economici relativi all’ Europa. Ad essa aderiscono più di cinquanta stati (oltre a quelli Europei anche altre nazioni fra le quali gli Stati Uniti, il Canada, la Russia, Israele e cinque paesi dell’Asia centrale). La Conferenza sull’invecchiamento – che viene organizzata ogni 5 anni - è alla sua quarta edizione; le precedenti si sono svolte a Berlino, Germania (2002), a Leon, Spagna (2007) e a Vienna, Austria (2012).
Il tema della Conferenza di quest’anno è stato: “Una società sostenibile per tutte l’età per realizzare le potenzialità di una vita più lungeva”.

Parte integrante della Conferenza è stato il Forum della Società Civile (NGO Forum) che ha visto la partecipazione di più i 150 rappresentanti. Per l’Italia sono state invitate – su segnalazione di AGE Platform Europe – due organizzazioni fra le quali ANCeSCAO presente a Lisbona con Silvio Bonfiglio.

Un contesto economico poco favorevole che aumenta le sfide
Negli ultimi anni la situazione degli anziani ha risentito di un contesto economico poco favorevole che ha imposto a parecchi Stati politiche di austerità con una riduzione della spesa sociale. Gli anziani sono stati costretti ad affrontare sfide sempre maggiori per poter mantenere un reddito in grado di assicurare loro una vita dignitosa.

Gli attuali trend demografici rappresentano una sfida per tutta la comunità ma al tempo stesso possono essere un’opportunità. Il Forum della Società Civile organizzato a Lisbona ha permesso di:

Alcuni dati relativi all’invecchiamento della popolazione

  • Promuovere un dialogo fra le organizzazioni del non-profit che rappresentano e operano per gli anziani;
  • Formulare suggerimenti e raccomandazioni diretti ai Governanti;
  • Enfatizzare ancora una volta la necessità di un’ intensa collaborazione fra la società civile, le istituzioni e il mondo della ricerca per promuovere e realizzare politiche e iniziative che abbiano al centro gli anziani.

Una società che invecchia: luci e ombre
La nostra è una società che invecchia; l’Italia in particolare continua ad essere fra le nazioni “più vecchie”. Se da un lato l’aspettativa di vita aumenta sia alla nascita che a 65 anni (e questo è senz’altro un dato positivo), non altrettanto significativo è l’aumento dell’ aspettativa di “vita in buona salute”. In altre parole gli anni che guadagniamo sono soprattutto anni “di cattiva salute”. In Italia addirittura si va indietro.

E’ positivo che ci siano più anziani che continuano a partecipare al mondo del lavoro anche se in Italia la situazione invece risulta alquanto stabilizzata; da noi aumenta però – come dappertutto – la percentuale di anziani che sono coinvolti in programmi di addestramento e formazione.

E’ interessante sottolineare l’alta percentuale di persone anziane (in Italia superiore al 45%) che fanno o pianificano di fare attività di volontariato. Fortunatamente diminuisce la percentuale di anziani a rischio di povertà e in Italia tale diminuzione è superiore alla media. E’ aumentata dappertutto (di 1.5 punti percentuali nell’arco di cinque anni) la spesa relativa all’invecchiamento espressa in percentuale del PIL.

Il lungo e talvolta laborioso percorso verso il riconoscimento dei diritti umani delle persone anziane
E’ stato evidenziato come l’interesse della società nei riguardi della vecchiaia abbia attraversato varie fasi:

  • Inizialmente l’affermazione del diritto a un’abitazione per tutti, a qualsiasi età;
  • Poi il diritto alla pensione;
  • È nata poi la geriatria e l’interesse prettamente medico verso l’anziano;
  • Oggi si va oltre il problema della salute e con la gerontologia l’interesse per l’anziano è a 360° includendo anche gli aspetti sociali, psicologioci e culturali.

L’interesse della società verso gli anziani e la necessità di collaborazioni e di una visione integrata del fenomeno

In questa nuova visione il mondo della ricerca e la società civile acquisiscono dei ruoli importanti; la ricerca deve non solo offrire soluzioni innovative ma anche far sì che le decisioni siano basate sulla “conoscenza”; a sua volta la società civile è chiamata a cooperare nella risoluzione dei problemi legati all’invecchiamento e gli anziani debbono “dire la loro”, non essere solo “beneficiari” ma anche “co-attori” nella costruzione del welfare. Affermare il diritto degli anziani di essere rispettati e trattati con dignità, di partecipare alla vita della comunità ed essere “inclusi” può sembrare un’ovvietà ma purtroppo in alcune parti del mondo la conquista di questi diritti è una cosa non così scontata.
Dal punto di vista istituzionale il percorso verso il riconoscimento dei diritti delle persone anziane è stato lungo e c’è ancora tanto da fare.
Affermare il diritto degli anziani di essere rispettati e trattati con dignità, di partecipare alla vita della comunità ed essere “inclusi” può sembrare un’ovvietà ma purtroppo in alcune parti del mondo la conquista di questi diritti è una cosa non così scontata.
Dal punto di vista istituzionale il percorso verso il riconoscimento dei diritti delle persone anziane è stato lungo e c’è ancora tanto da fare.

La Conferenza e il Forum di Lisbona hanno richiamato l’attenzione su tre temi principali:

  • Il riconoscimento delle potenzialità delle persone anziane - Riconoscere la “positività” delle persone anziane e promuovere una “società per tutte l’età”;
  • La realizzazione delle condizioni perché gli anziani possano continuare a lavorare più a lungo e siano motivati a farlo - Il diritto al lavoro anche per gli anziani;
  • Le misure da mettere in atto per assicurare a tutti i cittadini un “invecchiamento dignitoso” - Garantire il diritto a invecchiare con dignità;

La Dichiarazione UNECE del 2017 sull’invecchiamento

Come atto finale la Conferenza ha approvato la Dichiarazione 2017. Alla sua formulazione hanno contribuito le proposte formulate dal NGO Forum. Tra i punti della dichiarazione ne citiamo alcuni che ci sembrano particolarmente significativi.

La Conferenza riconosce i progressi in varie settori come:

  • L’addestramento continuo e l’aggiornamento professionale delle persone anziane affinché esse possano continuare a far parte del mondo del lavoro;
  • L’arricchimento culturale e un uso appropriato del tempo libero comprese nuove forme di turismo sociale;
  • Nuovi approcci di assistenza sanitaria e sociale maggiormente integrati e meglio coordinati, resi possibili anche grazie a tecnologie e modelli organizzativi innovativi;
  • Efficaci collaborazioni fra vari soggetti come governanti, politici, imprenditori, ricercatori e organizzazioni del terzo settore con particolare riferimento a quelle che si interessano degli anziani.

Sono però necessari ulteriori sforzi e in particolare:

  • Conoscere meglio i bisogni e le preferenze degli anziani, prendendo atto che sempre più essi rappresentano un gruppo disomogeneo e che sono molteplici le differenziazioni in termini di bisogni, preferenze e contesti di vita;
  • Promuovere in particolare il dialogo intergenerazionale, rinsaldare la coesione sociale e realizzare una società sostenibile e inclusiva per tutte l’età;
  • Promuovere opportunità che consentano agli anziani di contribuire allo sviluppo sociale ed economico della comunità tutta;
  • Evitare l’isolamento sociale e la solitudine delle persone anziane e alleviare problematiche particolarmente ricorrenti come quelle della demenza senile;
  • Condannare ogni forma strisciante di stigmatizzazione dell’anziano che a volte – in aggiunta ai negativi impatti psicologici - limita loro l’accesso a beni e a servizi.

“Dobbiamo segnalare un gap fra ciò che i Governi ritengono di aver fatto e l’esperienza della vita reale delle persone anziane in molti paesi – ha dichiarato Anne-Sophie Parent di AGE Platform Europe. AGE condivide in pieno la raccomandazione fatta dell’esperto indipendente delle Nazioni Unite sui diritti delle persone anziane, Rosa Kornfeld-Matte, e sulla necessità d’ istituire uno strumento legale e vincolante che possa garantire tali diritti”.

2017