Acquisti in negozio e online: saldi!

Acquisti in saldo, cosa comporta se non va bene? Come funziona il reso e rimborso e quando è possibile?
Risponde l'Avvocato Grazia Ferdenzi di Confconsumatori Parma.
Quando parliamo di acquisti, che siano effettuati in periodo di saldi o durante la piena stagione, dobbiamo prima di tutto distinguere tra quelli compiuti in un negozio fisico e quelli “online”.
L’acquisto in un negozio fisico, infatti, non consente mai, salvo diversi accordi conclusi direttamente con il negoziante, il cosiddetto “diritto al ripensamento” in quanto trattasi di un contratto che si perfeziona nel momento esatto in cui l’acquirente paga e ritira il prodotto, senza che eventuali motivazioni personali (es. taglia sbagliata, colore che non piace, perdita di interesse ad avere proprio quel tipo di merce ecc.) possano obbligare per legge il venditore ad effettuare il cambio del prodotto, che invece è sempre “protetto” dalla garanzia dei beni che grava sul venditore, nel caso di difetto di conformità del prodotto.
Diverso invece è il caso di acquisto effettuato “online”, per le compravendite tra consumatore e produttore, laddove è sempre possibile il diritto al ripensamento da effettuarsi entro 14 giorni dalla consegna della merce. In questo caso il consumatore potrà restituire il prodotto ed avere il rimborso della somma corrisposta per l’acquisto, anche nel caso in cui non vi siano difetti di conformità del prodotto.
In generale, parlando di acquisti effettuati durante il periodo dei saldi, è bene ricordare che:
- i saldi superiori al 50% potrebbero nascondere la vendita di merce dell’anno precedente (potrebbe essere ugualmente un buon affare purché il cliente ne sia informato dal negoziante);
- la merce in saldo deve essere tenuta separata fisicamente da quella venduta a prezzo pieno e verificate che sia la stessa esposta in vetrina;
- sul cartellino devono essere obbligatoriamente indicati il vecchio prezzo, la percentuale di sconto ed il prezzo scontato;
- il consumatore ha diritto di provare i capi, esclusa la biancheria intima;
- i negozianti sono obbligati ad accettare il pagamento con carte di credito anche durante i saldi; in caso di rifiuto non comprate e segnalate il caso per iscritto alla società Servizi Interbancari e a un’associazione di consumatori;
- è necessario conservare lo scontrino, perché costituisce prova di acquisto che obbliga il negoziante a sostituire e/o riparare la merce difettosa o “non conforme”, anche in presenza di cartelli con la dicitura che i capi in svendita non si possono cambiare;
- anche per la merce in saldo vale la garanzia legale di due anni prevista dal Codice del consumo per i beni difettosi o non conformi a quanto richiesto dal consumatore. A rispondere in questi casi è il venditore che dovrà riparare o sostituire la merce, altrimenti restituire o ridurre in prezzo pagato;
- per ogni problema, si consiglia di segnalare il fatto al locale comando dei Vigili Urbani o all’Assessorato comunale per il commercio, oltre che alle associazioni dei consumatori più vicine.
Per informazioni contattare Confconsumatori Parma: