Alla scoperta dei giochi tradizionali arberesh

Il Centro Sociale Anziani APS di Spezzano Albanese (CS), su invito delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, in occasione del 100° Anniversario della loro presenza a Spezzano Albanese, ha acconsentito con molta gioia a partecipare alla mostra fotografica e all’apertura dell’oratorio il 13 ottobre scorso allo scopo di far conoscere e di spiegare ai ragazzi i vecchi giochi tradizionali Arberesh.

Con grande entusiasmo il Vicepresidente Carmine Campilongo ha procurato i vari oggetti, affiancato dal Presidente Sandro Oriolo, Ferdinando Grosso, Giovanni Spingola, Rocco Pugliese e dal socio attore arberesh Mario Caruso.

I giochi si sono svolti nel piazzale antistante l’istituto salesiano, con viva partecipazione da parte di ragazzi, genitori e nonni. Dopo un breve saluto da parte della direttrice Suor Elvira, coadiuvata da Suor Filomena e Suor Maria, sono iniziati i giochi.

La "lippa" (quindrat): questo gioco di gruppo si è svolto utilizzando una mazza di legno (rrasku), ricavata da un manico di scopa, e un pezzo corto di legno (qindra) appuntito all’estemità.

La trottola (Karroçolli): ricavata dal legno d’ulivo stagionato, a forma conica e realizzata dai falegnami con una punta di ferro chiamata “Skarti” e nella parte superiore con una sporgenza chiamata “bishti”. Per lanciare la trottola si faceva ricorso ad un robusto filo “sagula”.

La culla (Konolla): per svolgere questo gioco serve un filo di spago lungo 60 cm., che viene attorcigliato tra le dita delle due mani in modo da formare dei disegni. Il gioco veniva effettuato soprattutto dalle ragazze.

La ruota (rota): il gioco è costituito da un cerchio di ruota di bicicletta senza raggi, come i vecchi modelli. Facendolo ruotare e mantenendolo in equilibrio con un bastone senza mai toccarlo con le mani, bisognava completare il percorso a ostacoli.

Rivivere il passato attraverso questi giochi all’aperto è stata per i ragazzi un’emozione indimenticabile.