I Centri ANCeSCAO della Teverina riuniti a Celleno per la 10a Festa della Terza Età

Giovedì 22 maggio il borgo di Celleno vecchio (Viterbo) ha rivissuto una giornata all’insegna della gioventù di un tempo. Infatti, un gran numero di iscritti dei Centri ANCeSCAO della Teverina (Bagnoregio, Lubriano, Castiglione in Teverina, Civitella D’Agliano, Graffignano, Vitorchiano, Bassano in Teverina) ha animato in modo insolito il borgo fantasma in occasione della 10a Festa della Terza Età della Teverina, condivisa e partecipata.
Dopo un primo momento di accoglienza da parte degli amici del Centro Sociale Anziani di Celleno, che hanno offerto ai partecipanti un ricco buffet, la visita al borgo è stata quanto mai suggestiva e arricchita dall’esposizione storica del Prof. Serni, che per grandi linee ha illustrato la Celleno di un tempo, quindi la visita alle macchine parlanti ha offerto ai visitatori immagini e suoni di apparecchi musicali ormai da museo. Macchine che in un passato, neanche tanto lontano, costituivano l’attrazione principale durante lo svolgimento dei mercati, delle fiere e delle feste patronali. La visita al museo delle ceramiche, poi, ha riportato i visitatori a un mondo in cui gli utensili comuni dei nostri avi erano autentiche opere d’arte e per nulla inquinanti come la odierna plastica.
La celebrazione della S. Messa, allietata dalla corale di Celleno, ha costituito un intenso momento di ringraziamento per il dono della vita valorizzando la figura dell'anziano nella comunità.
Suggestive le parole del parroco don Nicola, che ha sottolineato "come dopo Gesù Cristo, amare, significa essere crocifisso per un altro. E proprio nell’età avanzata ci si rende conto di questo, in quanto ora possiamo comprendere che quanto più abbiamo dato, per le persone care, e non solo, tanto più la vita stessa ha acquisito e acquisisce senso. Pertanto, anche se a volte accade che più si avanza nell’età più sembriamo inutili, nella realtà non è assolutamente vero. Tutto dipende da come ci si pone dinanzi all’avanzare dell’età. Nella storia della vita, possiamo paragonare la terza età ad un tramonto dove non c’è buio, ma luce che riflette i più bei colori da cui i più giovani possono trarre giovamento."
Il valore degli anziani sta nella sapienza acquisita nel tempo, ha sottolineato don Nicola. Una vecchiaia accettata con serenità offre un esempio di aiuto a chi ci sta intorno e può nutrirsi della nostra esperienza. È importante, infine, ricordare e riportare al cuore, il fatto che, lasciata la fatica del lavoro, abbiamo a disposizione un grande spazio di tempo che non può essere buttato nella noia o nelle chiacchiere frivole o nelle continue lamentele! Ma è un tempo prezioso per continuare a donare tutto noi stessi mettendo a disposizione tutte le capacità acquisite che sono ricchezza preziosa per l’intera comunità. "Laddove, poi, non riusciamo ad arrivare per le varie situazioni e prove che la vita ci presenta, ha concluso il parroco, teniamo aperta la porta del cuore con la preghiera offerta per la propria persona e per i fratelli e le sorelle. Il Vangelo deve diventare il libro della vita ed essere di aiuto giorno per giorno a sostenere le ferite, le miserie e gli acciacchi. Così, possiamo continuare in vari modi a spargere il seme della carità e dell’amore verso Dio, verso il creato, verso noi stessi e verso gli altri."
In seguito, i numerosi partecipanti, circa 240, si sono recati al ristorante Acquarossa dove un ricco e ben assortito menù ha reso la giornata veramente indimenticabile sia per la bellezza del luogo visitato che per la cordialità, l’amicizia dello stare insieme nella gioia della condivisione di momenti così semplici ma ricchi di significato. Grazie senz’altro al Centro Sociale Anziani di Celleno che ha ben organizzato l’evento ma grazie anche a tutti i centri della Teverina che hanno partecipato numerosi ad un evento che è bene continui nel tempo.
Si ringrazia il Presidente del Centro Sociale di Bagnoregio Tommaso Bernardini per il contributo.