Celano inneggia la pace
Pace, soltanto pace è la voce riecheggiata più volte durante la cerimonia svoltasi a Celano, inizialmente nel Parco della Rimembranza per commemorare i Caduti di tutte le guerre, con la deposizione di una corona di fiori donata ogni anno da onoranze funebri dei fratelli Marcanio con la benedizione di Padre Rocco Ruccolo e con le note del Silenzio, eseguito dal maestro Marcello D’Angelo e, successivamente, causa maltempo, nella sala polifunzionale dell’Auditorium “Enrico Fermi”.
La manifestazione, organizzata dall’Associazione culturale “Una storia…tante storie”, affiliata all’ANCeSCAO in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Celano e con l’UNUCI - Avezzano, ha avuto una numerosa adesione di partecipanti, tutti convinti che la pace è un bene prezioso irrinunciabile. Nell’Auditorium “E.Fermi”, coordinati dal presidente Abramo Frigioni, si sono svolti i diversi interventi, alla presenza del comandante dei carabinieri di Celano, luogotenente Pietro Finanza, dei rappresentanti delle diverse associazioni militari, culturali, sociali, religiose del territorio.
L’Assessore Valeriano Fidanza ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale, aggiungendo parole significative sulla manifestazione e sul concetto di pace da trasmettere alle giovani generazioni, contro ogni forma di sopruso e di violenza.
Molto seguita è stata la lettura di una significativa e commovente poesia, da parte del presidente Unuci, capitano Floriano Maddalena, scritta dal generale Chiti, più volte presente a Celano, in occasione del campo estivo dei Granatieri di Sardegna nella Marsica. Argomento integrato dallo storico Gianvincenzo Sforza che ha aggiunto ulteriori notizie sul generale Chiti, che, una volta deposta la divisa militare per raggiunti limiti di età, ha indossato il saio francescano.
La tematica dominante dell’evento è stata la pace, con riferimento al 24 maggio, giorno dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915, è affiorato il tema della guerra, ma per sottolineare ancora una volta che essa arreca dolore, sciagure, distruzione, morte.
Tutto questo è stato espresso dal tenente Mario Di Berardino nel rievocare l’importanza e il valore dell’Arma dei carabinieri nella Prima guerra mondiale, sia nelle retrovie, assolvendo ad un ingrato compito come polizia militare, sia in prima linea, coprendosi di gloria sul Podgora.
Momento profondamente commovente è stato il ricordo degli alpini “andati avanti”, Americo D’Andrea, Felice Tomassini, Michele Di Summo, Francesco Vitagliani e del partigiano Giancarlo Cantelmi, da parte dei rispettivi familiari: Giovanni D’Andrea, Moira Orlandi, Evelina Di Summo, Riccardo Vitagliani e Daniele Cantelmi, con parole affettuose e toccanti. Emozionanti e profondi i pensieri, inneggianti la pace degli studenti dell’ITE di Celano. Il presidente e coordinatore Prof. Abramo Frigioni ha ringraziato il numeroso pubblico presente, dando appuntamento all’anno prossimo, essendo ormai un evento istituzionalizzato.