Fondi comuni d’investimento e tutela del risparmiatore: quando la banca è responsabile

“Qualche anno fa ho sottoscritto un fondo comune d’investimento proposto dalla mia banca, fidandomi delle indicazioni ricevute. Solo in seguito ho compreso che si trattava di un prodotto più rischioso di quanto avessi inizialmente percepito. Come ci su può tutelare in situazioni simili?”
Risponde l’avvocato Grazia Ferdenzi di Confconsumatori Parma
La domanda del lettore tocca un aspetto cruciale della tutela dei risparmiatori, ovvero l’obbligo degli intermediari finanziari di proporre investimenti adeguati al profilo di rischio del cliente.
Un caso recente, a Parma, ha confermato questo principio: l’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), organismo istituito presso la Consob, ha condannato un istituto di credito a risarcire un risparmiatore parmigiano per avergli fatto sottoscrivere un fondo comune d’investimento non coerente con la sua propensione al rischio. Nonostante il cliente avesse ricevuto la documentazione informativa, l’Acf ha ritenuto che la banca non avesse correttamente valutato l’adeguatezza dell’investimento, riconoscendo un risarcimento di circa 7.000 euro.
Questo caso conferma che la sola consegna di un prospetto informativo non è sufficiente: l’intermediario ha il dovere di proporre investimenti realmente compatibili con il profilo finanziario del cliente. Quest’ultimo, se ritiene di aver subito un danno analogo, può valutare la possibilità di presentare un ricorso all’Acf, un’opzione stragiudiziale efficace per la risoluzione delle controversie con banche e altri intermediari finanziari.
Per ricevere informazioni e assistenza nella gestione dei propri contratti energetici, i cittadini possono contattare gli sportelli di Confconsumatori elencati all’indirizzo www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/, oppure lo Sportello online (www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/).