Uno sguardo anche oltre l'Europa [Parte 1]

"Una finestra sull’Europa" è la rubrica che fornisce informazioni sui grandi temi internazionali e su quanto succede al di là dei nostri confini. Uno sguardo attento e interessato sul mondo, sui temi d'interesse per gli anziani e non solo. "Uno sguardo anche oltre l'Europa" approfondirà le iniziative dedicate agli anziani dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
L’OMS dà l’avvio al “decennio dell’invecchiamento in salute” (2020-2030): 10 domande per capirne di più
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1. Perché l’OMS ha proclamato il “Decennio dell’invecchiamento in salute”?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto richiamare l’attenzione sulla sfida relativa all’invecchiamento della popolazione; si è voluto sottolineare il diritto di tutti alla salute indipendentemente dall’età. Durante questo decennio che è appena iniziato i Governi, il mondo della ricerca, l’associazionismo, il settore privato e quello pubblico, i mezzi di comunicazione e la società tutta saranno coinvolti affinché vengano realizzati al più presto piani e azioni concrete per migliorare la vita degli anziani, delle loro famiglie e delle comunità in cui essi vivono.
2. Quali sono le principali linee d'azione?
Sono soprattutto quattro:
- Combattere i pregiudizi sull’ invecchiamento e la stigmatizzazione delle persone anziane.
- Creare città e comunità che siano “sostenibili” per gli anziani ossia confortevoli e tali da consentire loro di sviluppare e mantenere le “abilità funzionali” e vivere in benessere.
- Assicurare agli anziani cure adeguate, integrate in un sistema sanitario che abbia al centro la “persona” piuttosto che il paziente.
- Garantire agli anziani l’accesso a cure di lungo termine all’interno delle proprie comunità.
3. Quali sono le prossime tappe?
- 3-8 Febbraio 2020: Approvazione finale del piano sul Decennio dell’invecchiamento in salute da parte del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
- 1 Ottobre 2020: lancio dell’iniziativa a livello mondiale.
4. Cosa possiamo fare per favorire la riuscita dell'iniziativa?
Già durante l’estate scorsa l’OMS ha aperto una sessione di consultazioni a cui hanno partecipato le associazioni e la società civile tutta. Anche ANCeSCAO ha contribuito alla formulazione di suggerimenti che poi sono stati presentati all’ OMS da parte di AGE Platform Europe. Tutte le Associazioni sono state invitate a fare attività di sensibilizzazione fra i propri membri e a sollecitare i Governi nazionali perché gli obiettivi del Decennio dell’Invecchiamento in salute possano essere realizzati.
5. Quali sono i dati più significativi che mettono a confronto come s’invecchia in Italia rispetto a quanto avviene negli altri Stati Europei?
In Italia la speranza di vita a 65 anni è più lunga di un anno rispetto alla media Europea sia per gli uomini (18.9 anni in Italia rispetto ai 17,9 della media Europea) che per le donne (22,2 anni contro i 21,2). In Italia cioè siamo più longevi. C’è però un aspetto negativo; negli altri stati europei a 65 anni l’aspettativa di vita in salute e senza particolari limitazioni è di 9,4 anni sia per le donne che per gli uomini, mentre in Italia è di 7,8 anni per gli uomini e 7,4 per le donne. In Italia cioè si vive più a lungo ma con uno stato di salute più precario rispetto a quello dei coetanei Europei. Un terzo dato è quello relativo alla spesa sanitaria per la cura e assistenza a lungo termine ( “long term care” (LTC)); in Italia è pari al 10% della spesa sanitaria totale, molto meno rispetto a quanto si spende in vari stati europei come la Svezia (26%), l’Olanda (24%), la Germania (16% ) o la Francia (12%).