Furto con destrezza: posso ottenere un rimborso?

«Qualche settimana fa, mentre ero ferma in auto, alcuni ignoti mi hanno avvicinata e con una scusa mi hanno fatta scendere, compiendo, senza che mi rendessi conto di nulla, il furto della mia borsa nella quale vi era custodito il bancomat. Appena realizzato quanto accaduto mi sono immediatamente recata presso la più vicina stazione di Polizia, bloccando nel frattempo la carta di pagamento, attraverso la quale però erano già state sottratte somme di cui oggi la banca non intende effettuare il rimborso. Posso usufruire di qualche rimedio al proposito?»
Risponde l’avvocato Grazia Ferdenzi di Confconsumatori Parma.
Il caso segnalato dalla lettrice pone purtroppo l’accento sull’impennata di furti con destrezza che si stanno manifestando negli ultimi tempi e che causano molto spesso conseguenze comuni a danno di molti possessori di carte di pagamento.
Sulla questione è intervenuta recentemente la pronuncia dell’Arbitro Bancario Finanziario che, su un caso simile a quello indicato dalla lettrice (nella situazione specifica si trattava di furto di borsa custodita sul sedile passeggero effettuato mentre un paio di truffatori convinceva la conducente dell’auto a spostare il mezzo già parcheggiato in conseguenza di un’asserita pulizia della strada), ha riconosciuto in capo alla titolare della carta di pagamento il diritto al rimborso totale delle operazioni fraudolente effettuate da ignoti immediatamente in seguito al furto della borsa.
Anche nel caso risolto dall’Arbitro Bancario, come nell’ipotesi narrata dall’odierna lettrice, la banca si era rifiutata di rimborsare la titolare del bancomat, sostenendo che le operazioni di prelievo erano state tutte effettuate con corretta digitazione del pin, circostanza questa che avrebbe fatto emergere, a detta dell’istituto di credito, la non corretta custodia del codice e quindi la responsabilità della signora.
L’interpretazione data però dall’Arbitro Bancario Finanziario ha fatto emergere che quando si realizza la fattispecie del furto con destrezza di strumenti di pagamento (come nel caso di specie) questo fatto deve escludere l’addebito di responsabilità in capo al cliente per violazione degli obblighi di custodia della carta e del relativo Pin, e si deve escludere anche la colpa grave, nei casi in cui l’utilizzatore sia stato vittima di un’azione coordinata volta ad effettuare il furto dello strumento di pagamento.
Per qualsiasi dubbio o informazione in merito si invita a contattare Confconsumatori Parma: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e 0521230134